Di Giorgio De Zorzi
Aiello del Friuli, conosciuto in friulano come Dael, è un incantevole borgo della bassa pianura friulana che conserva intatto il fascino della sua storia millenaria e il calore autentico della tradizione.
Situato tra Udine, Gorizia e Trieste, il paese sorge su un territorio pianeggiante e fertile, circondato da campagne ordinate e attraversato da strade tranquille. Pur essendo un centro prevalentemente agricolo, offre molti spunti culturali ed artistici. La posizione strategica, a pochi chilometri dall’autostrada A4 e dalle principali vie di comunicazione, ne fa una meta facilmente raggiungibile, seppur ancora immersa nella quiete del paesaggio rurale friulano.
Le origini di Aiello del Friuli affondano in epoche remote: nella località di Novacco sono stati rinvenuti i resti di un antico castelliere dell’età del Bronzo, a testimonianza di insediamenti già in epoca preistorica. Il nome stesso del paese potrebbe derivare dal latino agellum (piccolo campo) o sacellum (piccolo luogo sacro).
Trova le sue origini più certe con i Romani, probabilmente durante la centuriazione dell’agro aquileiese, seguendo lo sviluppo e il declino della grande città.
Aiello del Friuli. La Centa di Joannis (Foto www.comune.aiellodelfriuli.ud.it)
Diffusa è la leggenda dell’Oro di Attila, che attraversò queste zone diretto ad Aquileia nel 452. Si dice che da qualche parte vi siano sotterrati gli ori degli aiellesi in fuga. Fino a qualche tempo fa era tradizione, quando veniva venduto un terrento, riservarsi il diritto sul tesoro di Attila.
Divenuto parte della Repubblica di Venezia, Aiello entrò poi a far parte della Contea di Gorizia e Gradisca, sotto il dominio asburgico, dove rimase sino al 1918.
Aiello del Friuli conserva ancora oggi l’eleganza delle ville nobiliari settecentesche come Villa de Fin-Teuffenbach, Villa Attems-Peteani, Villa Parisi e Villa Strassoldo-Parisi-Sabot, con l’ampio parco. Veri gioielli architettonici immersi nel verde.
Il cuore religioso di Aiello del Friuli è rappresentato dalla Chiesa parrocchiale di Sant’Ulderico, risalente alla fine del XVII secolo, impreziosita da una cupola affrescata e da statue che adornano la facciata. Fu eretta come nuova parrocchiale al posto di quella vecchia, oggi chiesa di San Nicolò.
Da segnalare inoltre: il Convento di S. Domenico costituito da un ampia chiesa a navata unica iniziata nel 1716; la quattrocentesca chiesa della Madonna dell’Aiuto; la medievale chiesa di Santa Lucia; il cinquecentesco, ma dalle forme tardo medioevali, Castello de Bona-Urbanis, con torri alle estremità; il Palazzo Strassoldo-Soffumbergo-Frangipane, anch’esso cinquecentesco; il Palazzo Peteani-Steiberg-Attems del 1795; l’Ottocentesca Villa Michieli-Zampanini.
Una testimonianza della realtà rurale di Aiello del Friuli e al contempo dalla lunga storia che l’ha caratterizzata è data dal Mulino Novacco, attestato sin dal XII secolo e funzionante fino agli anni Cinquanta del Novecento. Sito nell’omomino borgo, citato già nel XI secolo, oggi è gestito da una cooperativa come fattoria didattica. Da ricordare pure il trecentesco Mulino Mirceu o del Volto, come interessanti sono Mulino Tininin e Mulino Brandis o Sardon.
Testimonianze dei quattro secoli di governo asburgico le possiamo trovare presso il Museo della Civiltà Contadina del Friuli Imperiale, che è ubicato in quattro fabbricati di un antico plesso agricolo, costruito fra il 1700 e il 1900 e disposti intorno ad una grande corte con doppio ingresso.
Nel territorio comunale di Aiello del Friuli si trova anche l’interessante borgo di Joannis ove si trova anche la Centa: un gruppo di case disposte in maniera difensiva, che risulta una delle strutture medioevali più interessanti della bassa friulana. Spicca pure la Chiesa di Sant’Agnese, costruita nel Settecento
Tra le curiosità che rendono Aiello del Friuli una meta originale c’è il suo essere conosciuto come il paese delle meridiane: grazie all’iniziativa di appassionati locali, decine di orologi solari decorano oggi le facciate delle case e degli edifici pubblici, trasformando il borgo in un museo a cielo aperto dedicato al tempo e alla luce. Ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, la Festa delle Meridiane celebra questa tradizione con eventi, visite e nuove installazioni artistiche.
Le tradizioni religiose e popolari sono ancora molto sentite: il 4 luglio si festeggia il patrono Sant’Ulderico, mentre Joannis celebra Sant’Agnese la domenica successiva al 21 gennaio. La Fiera di San Carlo, che si tiene da oltre due secoli nella prima domenica dopo il 4 novembre, è la manifestazione più importante del paese, con mercatini, spettacoli e momenti conviviali.
Oggi Aiello del Friuli è un centro dinamico e culturalmente vivace. Pur partendo da un a realtà agricola, ha saputo rinnovarsi grazie a un equilibrato sviluppo artigianale e industriale, favorito anche dalla vicinanza al Palmanova Outlet Village, che ne ha accresciuto l’attrattiva commerciale a livello sovraregionale.
La comunità locale mantiene un profondo legame con la propria identità linguistica e culturale: accanto all’italiano si parla correntemente il friulano goriziano, espressione autentica di un patrimonio linguistico tutelato e valorizzato.
La vita sportiva è animata da numerose associazioni e impianti moderni, dal calcio alla pallavolo, fino al ciclismo, con il Giro del Friuli Femminile che fa tappa qui da diversi anni. Aiello del Friuli è anche il paese natale di Enzo Bearzot, il celebre allenatore della Nazionale Italiana di Calcio, simbolo di tenacia e passione.
Visitare Aiello del Friuli significa immergersi in un piccolo mondo dove storia, arte e tradizione convivono armoniosamente, tra antiche ville, meridiane che segnano il tempo e un’accoglienza genuina che riflette l’anima più autentica del Friuli.
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