Di Giorgio De Zorzi
Aiello del Friuli, comune dell’ex provincia di Udine, è un paese prevalentemente agricolo che però offre molti spunti culturali ed artistici.
Trova le sue origini in epoca romana, essendosi sviluppato nell’agro aquileiese, e a quell’epoca rimanda le proprie tradizioni culturali. Diffusa è la leggenda dell’Oro di Attila, che attraversò queste zone diretto ad Aquileia nel 752. Si dice che vi siano nascosti gli ori degli aiellesi in fuga.
Non mancano però i riferimenti al lungo periodo austriaco. Testimonianze dei quattro secoli di governo asburgico le possiamo trovare presso il Museo della Civiltà Contadina del Friuli Imperiale, che è ubicato in quattro fabbricati di un antico centro agricolo, costruito fra il 1700 e il 1900 e racchiusi in una grande corte con doppio ingresso.
Nei centri abitati e nelle campagne circostanti sono disseminate numerose chiese e ville, che offrono diversi elementi di lettura dell'evoluzione di questo territorio e dei molteplici cambiamenti politici succedutisi nel corso dei secoli. Interessante è la Chiesa di Sant’Ulderico, che è della fine del Seicento ed eretta come nuova parrocchiale al posto della vecchia, oggi chiesa di San Nicolò.
Aiello del Friuli. La Centa di Joannis (Foto www.comune.aiellodelfriuli.ud.it)
Da segnalare inoltre: il Convento di S. Domenico costituito da un ampia chiesa a navata unica iniziata nel 1716; la quattrocentesca chiesa della Madonna dell’Aiuto; la settecentesca chiesa di Sant’Agnese; la medievale chiesa di Santa Lucia; il cinquecentesco, ma dalle forme tardo medioevali, Castello de Bona-Urbanis, con torri alle estremità; il Palazzo Strassoldo-Soffumbergo-Frangipane, anch’esso cinquecentesco; il Palazzo Peteani-Steiberg-Attems del 1795. Degne di nota sono anche: Villa Strassoldo-Parisi-Sabot, con l’ampio parco; l’Ottocentesca Villa Michieli-Zampanini; la Settecentesca Villa De Fin-Teuffenbach; la settecentesca Villa Parisi.
Una testimonianza della realtà rurale di Aiello del Friuli e al contempo dalla lunga storia che l’ha caratterizzata è data dal Mulino Novacco, attestato sin dal XII secolo e funzionante fino agli anni Cinquanta del Novecento. Sito nell’omomino borgo, citato già nel XI secolo, oggi è gestito da una cooperativa come fattoria didattica. Da ricordare pure il trecentesco Mulino Mirceu o del Volto, come interessanti sono Mulino Tininin e Mulino Brandis o Sardon.
Altro borgo interessante è borgo Joannis si trova anche la “Centa di Joannis”, un gruppo di case disposte in maniera difensiva, che risulta una delle costruzioni difensive medioevali più interessanti della bassa friulana.
Un'altra caratteristica arte, tutta da scoprire, sta sempre più caratterizzando Aiello del Friuli: le meridiane. Ce ne sono di tanti tipi, tanto che ci è creata anche una festa che si celebra durante il mese di maggio.
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