L'epoca preistorica in Friuli Venezia Giulia
La protostoria. Dai popoli italici alla colonizzazione romana in Friuli Venezia Giulia
L'epoca romana in Friuli Venezia Giulia
Dai Longobardi agli Ottoni germanici
Il Patriarcato di Aquileia
Il governo della Repubblica di Venezia e l'Impero
La fine del Patriarcato, Napoleone e l'Austria
Il regno d'Italia e la Prima Guerra Mondiale in Friuli Venezia Giulia
Il periodo fascista in Friuli Venezia Giulia
La Seconda Guerra Mondiale in Friuli Venezia Giulia
Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri in Friuli Venezia Giulia
Approfondimenti tematici
181 a.C. - I Romani, a seguito dei movimenti dei Galli in Friuli Venezia Giulia, decidono di fondare una nuova colonia. I trunviri romani Publio Scipione Nasica, Caio Flaminio e Lucio Manlio Acidino vengono inviati nella pianura Friulana e fondano Aquileia. Il nome forse deriva da un toponimo gallico (Akileia?), a 12 miglia dal luogo in cui qualche anno prima i Galli avevano fondato un oppidum. Aquileia era una colonia di diritto latino, (i coloni non erano cittadini romani) (Livio XXXIX 55,6). Essi furono inviati alla testa di 3000 "coloni latini".
179 a.C. - Il console Quinto Fulvio Flacco doma una ribellione dei Karni.
178 a.C. - I Romani varcano l’Isonzo e conquistano Trieste agli Histri.
171 a.C. - Il console romano Gaio Cassio Longino intraprende alcune azioni militari contro Histri, Karni e Giapidi. Il carattere piuttosto brutale di questa campagna, voluto dal console, scontenta Roma, che lo trasferisce.
169 a.C. - Viene rinforzata la colonia di Aquileia con altri 1500 coloni.
148 a.C. - Viene realizzata la Via Postumia. Costruita dal console Spurio Postumio Albino, da Genova conduce ad Aquileia, attraversando il nord Italia, via Piacenza, Cremona, Mantova, Verona, Vicenza, Oderzo. Secondo l’archeologa Luisa Bertacchi il tratto nell’odierno Friuli Venezia Giulia è rappresentato dalla Stradalta che da Codroipo conduce a Palmanova.
131 a.C. - Il Pretore Annio Rufo costruisce la Via Annia, che collega Aquileia a Concordia Sagittaria, Padova e alla via Aemilia.
129 a.C. - Il Console Gaio Sempronio Tuditano conduce un’azione militare contro i Karni, i Giapidi, I Taurisci e i Liburni, popoli che si erano sollevati contro Roma. Per il suo successo, Tuditano riceverà il Trionfo.
119 a.C. - Dopo circa un anno di azioni militari, i romani sottomettono i popoli dei Dalmati, dei Giapidi e dei Liburni.
115 a.C. - Il console Marco Emilio Scauro conduce una campagna contro i Carni, penetrando nelle zone della Carnia e nelle Valli del Natisone.
113 a.C. - Una tribù di Cimbri sconfina nell’alto Friuli, ma viene respinta dai Romani.
110 a.C. - I Giapidi, stanziati nell’entroterra istriano, attaccano i romani facendoli arretrare fino ad Aquileia.
89 a.C. - Aquileia viene trasformata da colonia in municipium. Di conseguenza gli abitanti acquisiscono la cittadinanza romana e la città può avere magistrati locali. Cresce la sua importanza strategica.
70-60 a.C. - In questi anni, probabilmente, viene costruita la via Julia Augusta che da Aquileia porta al Norico, attuale Austria, toccando le località di Tricesimo, Zuglio, attraversando il Passo di Monte Croce Carnico, e conducendo a Linz e Klagengurt, in Carinzia.
59-58 a.C. - Giulio Cesare, con le sue legioni impegnate nelle guerre galliche, sverna ad Aquileia.
52 a.C. - I Giapidi giungono a Trieste, occupandola. Giulio Cesare invia la XV Legione, che li scaccia. Viene creata una nuova zona strategica difensiva in prossimità del limes, rendendo capisaldi di questo sistema i centri di: Cividale (Forum Julii), Zuglio, Trieste, Concordia, tutti elevati al rango di “municipium”.
42 a.C. - Cesare Ottaviano Augusto, dopo la battaglia di Filippi, porta il confine della provincia romana dell'Istria al fiume Risano.
35 a.C. - Ottaviano Augusto combatte Giapidi, Celti e Illiri fino in Pannonia.
33 a.C. - Ottaviano Augusto sconfigge definitivamente i Giapidi.
16 a.C. - La X Regio vede il confine istriano spostato dal fiume Risano al fiume Arsa. Trieste viene inserita nella tribù romana Pupinia.
19-9 a.C. - I romani deportano in Friuli molte migliaia di prigionieri catturati durante la ribellione della Pannonia.
13 a.C. - Da Aquileia, dove soggiorna, l’imperatore Ottaviano Augusto pianifica la conquista dell’Illiria e tutta la zona Balcanica. Partono diverse spedizioni guidate dal generale Marco Vinicio prima, dal generale Marco Vipsanio Agrippa poi, infine da Tiberio.
12 a.C. - L’Imperatore Ottaviano Augusto riceve ad Aquileia Erode il Grande, re di Giudea, con i due figli Alessandro e Aristobulo.
10 a.C. - Durante un soggiorno dell’imperatore con la moglie Giulia, ad Aquileia, nasce il loro unico figlio, poi morto da piccolo.
6 a.C. - 20.000 pannonici, ex mercenari romani, calano in Friuli, devastandolo. Vengono respinti dopo una durissima battaglia.
7 - Ottaviano Augusto divide l’Italia in undici regioni. La zona a Nord-Est, comprendente l’attuale Friuli, il Carso e l’Istria, viene chiamata X Regio Venetia et Istria. Capitale è Aquileia: Caput Venetiae.
15 - Una rivolta dei Carni, viene domata dal generale Druso.
50 - Attorno a questa data, si indica il periodo in cui San Marco, inviato da San Pietro ad evangelizzare la corposa comunità ebraica di Aquileia, nomina protovescovo Ermacora.
68-69 - Durante la crisi dei tre imperatori Galba, Otone, Vitellio, Aquileia viene più volte razziata da milizie che parteggiavano per uno o per l’altro. L’elezione ad imperatore, da parte delle legioni, di Vespasiano, che secondo alcuni storici si trovava proprio ad Aquileia, quando avvenne, pose fine alle predazioni.
70 - Data in cui si ipotizza la morte del Vescovo Ermacora.
Il Cristianesimo e la fine dell’Impero
100 – Viene costruita la Via Gemina, che collegava Aquileia a Julia Emona, l’attuale Lubiana, passando per il ponte Sonti, sull’Isonzo e per Aidussina. Il nome potrebbe derivare dal fatto che ai lavori partecipò anche la XIII legione Gemina.
150 – Aquileia viene colpita da un forte terremoto.
166 – Un insieme di popolazioni barbare, formato da tribù di Quadi, Marcomanni, Sarmati, Victuali, Obii, invade la X Regio Venetia et Histria.
168 - L’Imperatore Marco Aurelio si reca ad Aquileia per preparare la guerra contro i barbari.
171 – Marco Aurelio conduce una vittoriosa controffensiva contro i barbari.
193 – Passa per Aquileia il nuovo imperatore Settimio Severo, eletto dalle legioni della Pannonia. Aquileia viene rinominata in Colonia Septimia Severa Clodia Albina. In questo periodo Aquileia ha un grande sviluppo edilizio, con il rifacimento di molti edifici pubblici.
238 – Massimino il Trace si autoproclama imperatore ed assedia Aquileia, sostenuto dalla II Legio Parthica. Il lungo assedio però esaspera le truppe, tanto che il 10 maggio i suoi stessi soldati uccidono Massimino, infierendo sul cadavere.
276 – Ilario di Pannonia diviene Vescovo di Aquileia. Il cristianesimo è piuttosto diffuso.
284 – Diocleziano divide in due parti l’Impero. La sede della Diocesis Italica viene spostata da Aquileia a Milano (Mediolanum). Aquileia rimane però la città più ricca del nord Italia. In questo anno si colloca il martirio dei santi aquileiesi Ilario e Taziano.
303 – L’imperatore Diocleziano e Massimiano soggiornano ad Aquileia in aprile, anche per invocare la protezione del dio Beleno, suo nume tutelare. Scatenano un persecuzione contro i cristiani prestenti in regione, durante la quale si ha il martirio dei Santi Canzio, Canziano e Canzianilla, sepolti poi a San Canzian d’Isonzo.
308 – All’incirca in questo anno viene eletto Vescovo di Aquileia Teodoro.
313 – In seguito all’editto di Costantino, la relione cristiana diviene religione di stato. Teodoro destina delle ampie aule basilicali (aule teodoriane) a luogo ufficiale di culto. Sono il primo nucleo della futura basilica di Aquileia.
314 – Il vescovo Teodoro con il diacono agatone presiede e firma gli atti del concilio di Arles.
319 – Probabile data della morte di Teodoro. Sotto il suo episcopato, dopo l’editto di costantino, le cosiddette aule teodoriane diventano il luogo ufficiale di culto di Aquileia. Esse sarannno il nucleo della futura basilica. Da Aquileia il Cristianesimo comincia ad irradiarsi nei territori circostanti.
340 – Nei pressi di Aquileia si scontrano Costante e Costantino II, figli di Costantino, per la successione. Costantino II verrà ucciso e il suo corpo gettato nel fiume Aussa.
361 - Aquileia viene cinta d'assedio nella lotta tra Costanzo II e Giuliano l'Apostata che si contendono il trono imperiale. Il corso del fiume Natisone viene fatto deviare da quest'ultimo.
367 - Tribù di Alemanni devastano e terrorizzano la Carinzia e la Carnia.
369 - Valeriano viene eletto Arcivescovo di Aquileia.
375 - Trieste è conquistata dai Goti.
381, 3 settembre - Ambrogio, Vescovo di Milano, apre il sinodo di Aquileia per giudicare le posizioni di due vescovi illirici, Palladio di Ratiaria e Secondiano di Singidunum, tra gli ultimi sostenitori dell'eresia ariana. I due vescovi saranno scomunicati.
388 - Teodosio sconfigge ed uccide presso Aquileia l'usurpatore Magno Massimo, il cui cadavere viene trascinato lungo le strade di Aquileia.
388 – San Cromazio viene eletto Vescovo di Aquileia.
391 - Teodosio viene ad Aquileia, si deve a lui il restauro delle mura che funzionano ormai solo come baluardo militare.
401 - Alarico, re dei Visigoti, sbaraglia l'esercito romano di Stilicone sul Timavo, devasta Aquileia ed invade la Penisola Italica.
405 - Invasione degli Ostrogoti di Radagaiso, che causano grandi devastazioni.
407/08 - Viene costruito il castrum di Grado, rifugio militare dei Vescovi di Aquileia.
408 – Passaggio dei Visigoti condotti da Alarico.
452 - Attila invade l’Italia e saccheggia Aquileia dopo un assedio (forse 3 mesi). Secondo lo storico Giordano, la caduta gli fu preannunciata dal fatto che le cicogne fuggirono dalle mura con i loro piccoli. Gli aquileiesi si rifugiano provvisoriamente a Grado. Attila verrà fermato da Papa Leone I° sul Mincio.
454/55 – Il Vescovo Niceta pone le basi per la costruzione di una cattedrale ad Aquileia, con un battistero annesso.
476 - Il Generale romano-barbaro Odoacre, con il titolo di Patrizio dei Romani, depone l’imperatore Romolo Augustolo. È la fine dell’Impero romano.
Longobardi e Franchi
489 - In Primavera, col beneplacito dell’imperatore d’Oriente, Teodorico re degli Ostrogoti invade l’Italia. Sull'Isonzo, presso il ponte della Mainizza, Teodorico, con l’appoggio dei Visigoti, batte le milizie di Odoacre. I Vescovi Marcelliano (485-504) e Marcellino (504-521), si rifugiano nel castello di Grado, compreso ancora nei territori dell’impero bizantino. Gli Ostrogoti di Teodorico occupano tutta la Venetia, porta d’Italia, garantendo così la stabilità per circa 60 anni. Di coseguenza si assisterà ad un minimo rifiorire dell’agricoltura, del restauro delle città, della riorganizzazione dell’amministrazione civile. Cresce l’influenza di Cividale, che era stata risparmiata dal passaggio dei barbari.
490 - Anno in cui si presume la fondazione della chiesa di San Pietro in Carnia, a Zuglio.
552 - L’imperatore Giustiniano invia in Italia il Generale Narsete che, con l’aiuto dei Longobardi, occupa prima la parte litoranea della regione e quindi l’entroterra, sconfiggendo e scacciando gli Ostrogoti. Aquileia e le altre città vicine sono in piena decadenza a causa del progressivo impaludamento della costa. La regione e tutta la penisola, durante la guerra goto-bizantina, che durerà ancora tre anni, vive in una condizione di carestia e miseria. Alla fine di questa guerra, l’Italia sarà tutta bizantina.
553 – Si tiene a Costantinopoli il secondo Concilio Ecumenico. Fu voluto dall’imperatore Giustiniano, per accettare il suo decreto del 543-544, che considerava eretici alcuni scritti della scuola di Antiochia, indicati in tre capitoli, perché favorevoli alla duplice natura (umana e divina) di Cristo. Il concilio mirava a ricomporre la dissidenza tra le chiese d’Oriente e il Vescovo Facondo di Ermiane, che difende teologicamente i tre capitoli assieme alle chiese d’Occidente. Il Concilio riconosce come valida la tesi imperiale e delle chiese orientali detta monofisita, ossia dell’unica natura, divina, di Cristo. Papa Vigilio viene portato a Costantinopoli, imprigionato e deve aderire con la forza al Concilio.
554 - Macedonio, vescovo metropolita di Aquileia, assieme ad Ausano di Milano e ad altri vescovi occidentali, rifiutando le risoluzioni del Concilio di Costantinopoli.
556 – Viene eletto Papa Pelagio I, che sebbene partisse da posizioni favorevoli ai tre capitoli, si allinea alla posizione imperiale.
557 – A seguito della posizione teologica di Pelagio I, viene eletto Vescovo Paolino I che, non riconoscendo più l’autorita di Pelagio I, da inizio con altri vescovi al cosiddetto scisma dei Tre Capitoli. Aquileia si proclama chiesa indipendente autocefala.
565/66 – Una grave pestilenza colpisce la regione spopolandola.
568, aprile – I Longobardi, insieme a tribù di Eruli, Rugi, Gepidi, Alani, Sassoni, guidati da Alboino e provenienti dalla Pannonia, entrano in Italia. Probabilmente giunsero attraverso la valle del Vipacco, anche se le cronache riportano che Alboino ammirò la pianura da un alto monte che viene indicato nel Matajur. Occupata Cividale, questa diviene la capitale del ducato del Friuli a cui capo viene messo il nipote di Alboino, Gisulfo. Solo la parte costiera e l’Istria rimane sotto il potere bizantino.
568 – Paolino I, Vescovo di Aquileia, a causa dell’invasione longobarda si rifugia a Grado, dominio bizantino, con il tesoro della chiesa e le reliquie. Difensore dei Tre capitoli, qui i vescovi suffraganei lo eleggono Patriarca. Nasce il Patriarcato di Aquileia.
579 – Con l’intento di ricomporre lo scisma tricapitolino, Papa Pelagio II concede al Patriarca Elia la metropolia sulla Venezia e sull’Istria.
580 – Il Patriarca Elia avvia la ricostruzione della basilica di S. Eufemia a Grado.
586 – Il Patriarca Severo viene portato a forza a Ravenna e costretto ad abiurare le posizioni a favore dei Tre capitoli.
590 – Il Patriarca Severo convoca un Sinodo a Marano Lagunare dove proclama la sua fedeltà ai Tre Capitoli e che la sua abiura era stata estorta con la forza.
606 – Muore il Patriarca Severo. Con l’appoggio dei Longobardi e del duca Gisulfo II, la sede Patriarcale torna ad Aquileia, continuando il sostegno alle posizioni dei Tre Capitoli. A Grado viene eletto il Patriarca Candidiano, cattolico, con giurisdizione sulle terre bizantine, costituite dalle coste dell’alto Adriatico. Nasce il Patriarcato di Grado.
610 – Gli Avari, dopo alcune scorribande in Istria, entrano nel Friuli. Assediano e saccheggiano Cividale. Molti abitanti vengono deportati i Pannonia.
664 – Lupo, duca del Friuli si ribella a re Grimoaldo. Viene sconfitto dal re con l’aiuto degli Avari presso Aidussina. Gli Avari poi irrompono nella regione saccheggiandola e si ritirano solo dopo che Grimoaldo appronta un esercito per combatterli.
666 – Arnefrido figlio di Lupo, ritorna in Friuli con un esercito formato da tribù slave. Viene sconfitto da Grimoaldo a Nimis.
698 – Il Re longobardo Cuniperto, cattolico, convoca il sinodo di Pavia dove si ricompone lo scisma dei Tre Capitoli. I Longobardi si convertono al cattolicesimo. Il Patriarca di Aquileia Pietro I riconosce l’autorità del Papa e delle gerarchie cattoliche. Mantiene per se e i successori il titolo di Patriarca.
705 – Invasione di genti slave che distruggono Zuglio, il cui Vescovo si rifugia a Cividale.
720 – Il duca Pemmone sconfigge delle tribù slave in località Lauriana.
729 – La sede patriarcale viene trasferita a Cormòns dal Patriarca Callisto
731 – Viene stabilita la separazione canonica tra il Patriarcato di Aquileia e Grado. Il primo mantiene le diocesi suffragane del Friuli e dell’Istria. Il secondo le diocesi del Ducato di Venezia.
737 – Il Patriarca Callisto caccia da Cividale il vescovo di Zuglio Amatore, successore di Fidenzio, e si insedia nel suo palazzo, stabilendovi la sede patriarcale. Il duca Pemmone, contrario, con altri nobili lo imprigiona nel castello di Duino per giustiziarlo. Il re Liutprando, informato dell’accaduto, interviene a difesa di Callisto, avallando il trasferimento della sede e cogliendo l’occasione per deporre Pemmone e nominare suo figlio Ratchis duca del Friuli.
738 – Ratchis sconfigge le tribù slave nella Carniola, nell’attuale Slovenia.
744 – Muore Ratchis.
762 – Erfo, Marco e Anto, longobardi figli di Pietro duca del Friuli e Piltrude, donano tutte le loro sostanze per la fondazione di un convento maschile a Sesto al Reghena e di uno femminile a Salt di Povoletto, presso il quale si ritirerà la loro madre come badessa.
774 – Carlomagno sconfigge il Duca del Friuli Rodgaudo sul Brenta, annientando così l’ultima difesa longobarda. Il ducato longobardo del Friuli viene incluso nella “Marca orientale” (Osterreich) del Sacro Romano Impero. Forum Julii diventa Civitas Austriae, da cui deriva Cividale.
776 – Ribellione di Rodgaudo, duca del Friuli. Viene duramente repressa da Carlomagno: Rodgaudo, sconfitto, viene decapitato e la nobiltà longobarda condannata all’esilio. Inizia il dominio Franco. Carlo Magno comincia a donare proprietà territoriali al Patriarca di Aquileia, sancendo l’inizio del suo potere temporale.
778 – I Franchi insediano 200 famiglie di coloni di origine slava nei dintorni di Cividale.
778 – Devastante terremoto nel Friuli occidentale.
781 – Pipino viene incoronato re del Regnum Italiae, di cui il Friuli fa parte.
787 – Paolino, un grammatico di origine longobarda, viene nominato Patriarca da Carlomagno.
788 – Gli Avari si riaffacciano in Friuli, con veloci scorribande.
791 – Alcuni nobili longobardi spingono gli Avari a sconfinare in Friuli per destabilizzare il ducato. Carlomagno risponde con una spedizione punitiva, per la quale si spingerà sino in Pannonia.
795-96 – Il franco Enrico, duca del Friuli, sconfigge gli Avari in Pannonia, occupando la loro capitale.
800. 25 dicembre – Carlomagno viene incoronato imperatore dal Papa.
803 – Viene creata da Carlomagno la Marca del Friuli, che include, oltre l’attuale Friuli Venezia Giulia, anche la Carinzia, la Carniola, la Stiria Meridionale, l’Istria e la Dalmazia. Investito della marca è il duca Cadolao. La chiesa di Rovigno, dipendente dalla diocesi di Pola, viene donata al Patriarcato.
811 – Il Patriarca di Aquileia Manenzio, sostenuto da Carlomagno, riedifica ad Aquileia la basilica e la Chiesa dei Pagani.
825 – L’imperatore Lotario istituisce una scuola superiore a Cividale.
843, 10 agosto – Il trattato di Verdun sancisce la spartizione dell’impero tra i tre figli di Ludovico il Pio. A Lotario I spetta il titolo d’imperatore e la Lotaringia, costituita dai territori francesi sino al Reno e dal regno d’Italia. Il ducato del Friuli fa parte di quest’ultimo.
874 – Berengario diventa marchese del Friuli.
888 – Berengario I diventa re d’Italia.
898 – Gli Ungari, originari degli urali, spinti da altri popoli verso il medio Danubio, guidati dal principe Arpad, invadono il Friuli per saccheggiarlo. In questo primo periodo si ripresenteranno altre tre volte, sino al 904.
915 – Berengario diventa Imperatore del Sacro Romano Impero.
920-21 – Olderico, marchese del Friuli si ribella all’imperatore. Per sconfiggerlo, Berengario si serve degli Ungari, che però devastano nuovamente il Friuli.
924 – Altra invasione ungara che si spinge sino in Provenza. Enrico I di Sassonia, detto l’Uccellatore, stipula con essi una tregua di nove anni.
927 – Invasione ungara. La diocesi di Concordia risulta quasi completamente deserta.
931 – Invasione ungara.
931, 17 ottobre – Lotario, con il figlio Ugo associato al trono, concede al Patriarca il castello di Muggia.
933 – Una nuova invasione ungara devasta il Friuli. Si spingono fino in Turingia dove vengono affrontati da un possente esercito formato da tutti i ducati tedeschi e guidato da Enrico l’Uccellatore, che li sconfigge pesantemente a Riade, su fiume Unstrut.
935 – Incursione ungara.
936 – Incursione ungara.
942 – Incursione ungara.
943 – Incursione ungara. Ugo di Provenza li indirizza verso la Spagna.
947 – Incursione ungara. Berengario II pagando dei tributi li indirizza verso la Puglia.
950 – L’imperatore Ottone I il Grande compie scorrerie nel terriorio ungaro sino al fiume Tibisco, ad est di Budapest.
951 – Incursione ungara.
952 – Per fare fronte al flagello ungarico, Ottone ridefinisce l’assetto dei confini. Il Friuli e l’Istria vengono staccati dal regno d’Italia e inclusi nel ducato di Baviera. La marca del Friuli diviene contea.
954 – Gli Ungari invadono il Friuli per l’ultima volta.
955, 10 agosto – Gli Ungari assediano Augusta in Baviera. Ottone li affronta nelle vicinanze, a Lechfeld, sconfiggendoli definitivamente. Al termine di circa cinquant’anni di invasioni il Friuli è ridotto ad una landa spopolata piena di rovine. La conversione al cristianesmo degli Ungari sul finire del secolo li fece stanziare definitivamente nell'attuale Ungheria. Finisce l'era delle invasioni di popoli nomadi da est verso l'Italia.
967, 29 aprile – Ottone conferma alla Chiesa di Aquileia la sovranità sull’abbazia di Sesto al Reghena, sul castello di Farra d’Isonzo e sui territori che vanno dal Livenza alla località Tre Sorelle, presso Porpetto, a sud della Strata Ungarorum, la cosiddetta Stradalta, all’incirca l’attuale S.P. 65 Ungarica.
976 – La contea del Friuli si stacca dalla Baviera e viene inclusa nel Ducato di Carinzia.
983, 11 giugno – Durante la dieta di Verona, Ottone II concede 5 castelli al Patriarca Rodoaldo: Buja, Fagagna, Udine, Santa Margherita del Gruagno, e un quinto che potrebbe essere Brazzacco di Moruzzo, Brazzano di Cormons o Brede di Pozzuolo. Si legge nel documento: "siano dati al Signore piuttosto che a perversi devastatori".
998 – Un fortissimo terremoto colpisce la regione, preannunciato, sembra, da una cometa molto brillante.
1019 - Wolfgang von Treffen viene nominato da Enrico II Patriarca di Aquileia con il nome di Poppone o Poppo. Probabile nipote dell'Imperatore Corrado II, questi conferma al Patriarca un vasto territorio, che andava dall'Isonzo al Livenza, oltre al diritto di riscuotere le tasse e la facoltà di battere moneta, che era il denaro d'argento, di uguale valore della lira veronese. A Poppone, primo di una serie di patriarchi tedeschi, si dovrà la rinascita di Aquileia.
1020, 26 aprile - L'imperatore Enrico II conferma alla chiesa di Aquileia le immunità concesse dai suoi predecessorii, con la clausola che l'avvocato del patriarca “quale nuncio dell'imperatore doveva tenere placito nei già citati castelli e ville (soggetti al patriarca), e se fra essi fossero sorte delle liti, doveva terminarle d'autorità con legale giudizio, quale messo regio”. Con questa precisa determinazione il patriarca non riconosceva più, nei territori da lui posseduti, altro superiore che il sovrano". (Paschini).
1031, 13 luglio - Poppone consacra la basilica di Aquileia.
1077, 3 aprile - Enrico IV di Franconia, re dì Germania, re d'Italia e Sacro Romano Imperatore, concede al Patriarca di Aquileia Sigeardo von Pleien i titoli di Principe del Principato Ecclesiastico di Aquileia, di Duca del Friuli e di marchese d’Istria, per premiare la sua fedeltà nella lotta contro i Comuni Lombardi. Con questo atto il Patriarcato del Friuli diventa praticamente indipendente nell'ambito del Sacro Romano Impero, in quanto eletto (almeno in teoria) dal capitolo di Aquileia.
Il Patriarcato del Friuli
1105 - La sede del Patriarcato di Grado viene trasferita a Venezia.
1148, maggio - Corrado III Hohenstaufen, re di Germania, di ritorno da una crociata, sbarca in Aquileia e passa vicino a Udine o forse entra in città.
Metà XI- metà XII secolo – I patriarchi eletti dal Capitolo di Aquileia sono di origine tedesca e si mantengono fedeli alla politica imperiale. La sua posizione e la sua natura (ente ecclesiastico di feudalità imperiale) ne accresceranno l’importanza politica, come luogo di contatto tra papato e impero.
1204-1218 – Durante il governo del patriarca Volchero si assiste ad una espansione culturale ed economica in Friuli, frutto di un prolungato periodo in cui sono state assenti invasioni e guerre.
1223 – Il Patriarca Bertoldo di Andechs (1218-1251) elegge Udine tra le sue residenze dopo che quella sua abituale di Cividale del Friuli viene lesionata da un terremoto. Nello stesso anno concederà a Udine un mercato settimanale permanente, primo elemento per la futura crescita della città, favorita dalla sua posizione.
1231, 7 giugno – Con la prima delibera viene indicata la nascita del Parlamento del Friuli, assemblea formata da rappresentanti della nobiltà, della chiesa e delle comunità cittadine. Risulta tra i più antichi d’Europa.
Metà XIII secolo – Le mire sul Patriarcato del conte Mainardo III di Gorizia, suo più potente feudatario e di Ezzelino III da Romano, appartenenti alla parte ghibellina, spingono il patriarcato ad allearsi con la parte guelfa, rappresentato da Venezia e dalla Carinzia. Inizia un lento ma inesorabile cambiamento di orientamento della politica patriarcale rispetto ai secoli precedenti. Comincia l’elezione di diversi patriarchi italiani.
1282 – Gli Asburgo includono Pordenone tra i propri possedimenti.
1350, 6 giugno – Il conte di Gorizia con l’appoggio di alcuni cividalesi, ordisce una congura che assassina nelle campagne della Richinvelda il Patriarca Bertrando di San Genesio. Il successore Nicola di Lussemburgo punirà duramente i colpevoli.
1353, 1 agosto – L’imperatore autorizza il Patriarca Nicolò di Lussemburgo a fondare un’università che avrà sede a Cividale del Friuli. Sopravviverà sino al 1429.
1366, 8 novembre – Il patriarca Marquardo di Randeck promulga le Costituzioni della Patria del Friuli (Constitutiones Patriae Foriiulii). Saranno il fondamento giuridico del Friuli sino al 1797.
Fine XIV secolo – Il Patriarcato è sfiinito e indebolito da un lungo periodo di lotte intestine tra fazioni riferentesi ai conti di Gorizia e al Patriarca. Si generano le condizioni per la sua fine.
La fine del Patriarcato e l’arrivo di Venezia
1411 – In Friuli si scontrano Veneziani e Imperiali, appoggiati rispettivamente da Udine e da Cividale del Friuli. Inizia il tramonto del Patriarcato.
1412, 6 luglio – Viene eletto a Cividale del Friuli il patriarca Ludovico di Tech.
1419, 13 luglio – Venezia occupa Cividale del Friuli. Il 14 agosto cade Sacile.
1420, 7 giugno – I Veneziani occupano Udine. Nei giorni seguenti anche Gemona del Friuli, San Daniele del Friuli, Venzone, Tolmezzo. Venezia conquista il Patriarcato di Aquileia, annettendo il Friuli e l’Istria.
1420, 19 luglio - Si insedia a Udine il primo Luogotenente veneziano della Patria del Friuli: Roberto Morosini.
1422, giugno – Il Patriarca Ludovico di Tech tenta, con l’aiuto di 4000 ungheresi di riconquistare il Patriarcato. Occupa Rosazzo e Manzano, ma il Conte di Carmagnola con le truppe veneziane lo respinge.
1424, 1 novembre – I conti di Gorizia vengono investiti dei loro possessi feudali da Venezia, con una cerimonia in piazza San Marco.
1430, 30 ottobre – Ludovico di Tech irrompe con 5000 mercenari ungheresi in Friuli per un secondo tentativo di riconquista. Occupa ancora Rosazzo e rade al suolo Manzano. Ben presto le milizie si danno al saccheggio di vari paesi. Vengono sconfitti dalle truppe veneziane di Taddeo d’Este.
1439, luglio – Muore a Basilea Ludovico di Tech.
1445, 10 aprile – Il patriarca Ludovico Trevisan firma con venezia il Concordio e cede a Venezia il potere temporale del Patriarcato, conservando quello spirituale. Nei territori del Patriarcato entra in vigore la moneta veneziana.
1451 – Viene soppresso il patriarcato di Grado, che aveva sede a Venezia dal 1105 e nasce il Patriarcato di Venezia.
1472, 18 settembre – 15000 Akinci Turchi, con bande di Albanesi e Bosniaci, irrompono in Friuli razziando l’area tra il Carso, Cividale del Friuli e Cervignano del Friuli. Vengono deportate 4000 persone.
1477, ottobre – Dopo alcune piccole scorrerie negli anni precedenti nella zona orientale, si presenta ai confini della regione un imponente esercito turco. Per un accordo con l’imperatore d’Austria passano Gorizia e si riversano nella pianura friulana devastandola e giungendo sin oltre il Livenza.
1499, 28 settembre – Allo scadere di una tregua ventennale stipulata con i Veneziani nel 1479, ritornano i Turchi, che superano la zona dell’Isonzo, ben fortificata, e devastano la destra Tagliamento e alcuni paesi della sinistra Tagliamento nella ritirata. Non ritorneranno più.
Il Cinquecento
1500, 12 aprile – Muore a Lienz Leonardo, ultimo discendente dei conti di Gorizia. La contea di Gorizia rientra tra i possedimenti diretti di Massimiliano d’Asburgo.
1508 – Venezia, per riconoscenza, dona Pordenone al condottiero Bartolomeo d’Alviano, che ne diventa signore. In questo anno, nella città, nasce l’Accademia Liviana, di cui fanno parte illustri intellettuali quali Giulio Camillo Delminio, Andrea Navagero, Girolamo Fracastoro, Giovanni Cotta e Girolamo Borgia.
1508, 10 dicembre - Si forma la Lega di Cambrai contro Venezia. Ad essa aderiscono: Massimiliano I d'Asburgo (Imperatore del Sacro Romano Impero), Luigi XII (Re di Francia, Duca d'Orléans), Ferdinando II d'Aragona (re di Napoli e di Sicilia), papa Giulio II , Alfonso I d'Este (duca di Ferrara), Carlo II (duca di Savoia), Francesco II Gonzaga (marchese di Mantova) e Ladislao II (re d'Ungheria). Gli scontri armati coinvolgeranno anche le terre del Patriarcato Friulano. La Lega si scioglierà nel 1510 ed in seguito nascerà la Lega Santa nel 1511. Gli schieramenti cambieranno più volte, con gli stati che passeranno dall’uno all’altro. Le guerre termineranno con il trattato di Noyon dell’agosto del 1516.
1511, 27 febbraio - Parte da Udine la cosiddetta “rivolta del giovedì grasso” o la “crudel zobia grassa” come la definì l’Amaseo, cronista contemporaneo. In piena guerra di Cambrai, che contrapponeva Venezia e l’Impero, i contadini della fazione filoveneta degli Zamberlani vengono sobillati da Antonio Savorgnano, capitano delle cernide (le milizie contadine), il quale fa leva sul risentimento verso la nobiltà più conservatrice. I contadini assassinano vari nobili e bruciano diversi castelli della fazione degli Strumieri, filoimperiali. La rivolta si allargò a macchia d’olio, sfuggendo di mano ai Savorgnan. Molti castelli vennero distrutti o bruciati in tutto il Friuli. La rivolta lentamente si esaurì lasciando il passo alle faide nobiliari che proseguirono per diverso tempo.
1511, 26 marzo – Un violento terremoto colpisce soprattutto l’area tra Friuli, Veneto, Carinzia e Slovenia. Crolli e devastazioni in tutti i luoghi, compresa Venezia. Crolla completamente il castello di Udine e si verifica uno tsunami sul porto di Trieste.
1511, giugno – Scoppia a Udine e Cividale una grande pestilenza, nata da un focolaio sorto a Gradisca nel novembre precedente. A Udine si contano, secondo fonti dell’epoca, 10 mila morti.
1516, 13 agosto – Trattato di Noyon tra l’imperatore Carlo V e Francesco I di Francia. Definizione tra spagnoli, francesi e tedeschi dei possessi nei territori italiani. La Repubblica di Venezia cede agli Asburgo l’alta Valle dell’Isonzo (gastaldia di Tolmino con Plezzo e Idria), che vengono aggregati alla contea principesca di Gorizia e Gradisca, e la Valle d’Ampezzo in Cadore.
1520, 12 maggio – Viene consacrata la Basilica della Madonna delle Grazie di Udine dal vescovo di Caorle (Venezia) Mons. De Rubeis.
In questa data è attestato l’inizio della produzione di vini bianchi (non sappiamo se Tocai o Furmint) da parte dei conti Formentini a San Floriano del Collio.
1522 - L'Imperatore Carlo V d'Asburgo (re di Spagna) cede i "Confini Italiani", con Trieste, al fratello Ferdinando I d'Asburgo arciduca d'Austria.
1524 - Il Patriarca Marino Grimani dichiara Udine “Nuova Aquileia” e costruisce una torre, affrescata più tardi da Giovanni da Udine, primo corpo del Palazzo Patriarcale.
1529 - I Turchi guidati da Solimano il Magnifico, dopo aver sconfitto e conquistato l’Ungheria, assediano Vienna. Venezia di prepara ad una eventuale invasione.
1529, 16 aprile – Papa Clemente VII accetta la rinuncia del titolo da parte del Patriarca Marino Grimani, divenuto cardinale, a favore di suo fratello Marco.
1532, 20 ottobre - L'imperatore Carlo V, "defensor Ecclesiae”, proveniente da Vienna, pernottò a Tarvisio con le sue schiere e qui volle fosse celebrato un ufficio religioso. Una statua nella chiesa ricorda l’avvenimento.
1556 – Scoppia un’epidemia di peste in tutti i domini veneziani, che si va a sommare ad un periodo di severa carestia.
1568, 26 luglio - Inizia a Udine il processo per eresia contro il fabbro sloveno Ambrogio Castenario da Curebia, presso Lubiana, abitante a Udine, in borgo San Francesco di dentro. Convertitosi al luteranesimo, propagava idee eretiche. Verrà giustiziato il 2 novembre, per strangolamento, nelle carceri durante la notte e sepolto fuori porta Cussignacco.
1576 – Epidemia di peste a Udine. 827 morti.
1578 – I veneziani distruggono le saline triestine.
1588, 9 marzo – Muore a San Vito al Tagliamento Pomponio Amalteo, grande pittore friulano.
1592, febbraio – Alluvioni in regione. Straripano l’Isonzo e il Tagliamento.
1593 - Viene stampato a Francoforte, nel solco dei conflitti tra luterani e cattolici per l’uso del volgare nella liturgia, un libretto che raccoglie quaranta traduzioni della Oratio dominica, ovvero del Pater noster. Fra queste la versione nella “Goritianorum & Foroiuliensium lingua”, cioè nella lingua dei Goriziani e dei Friulani.
1593, 7 ottobre – Inizia la costruzione della fortezza di Palmanova, come baluardo ad un eventuale incursione turca.
1596 – Ultimo concilio provinciale aquileiese.
Nello stesso anno grandi alluvioni.
1598 – La peste si diffonde in regione e circola per ancora un anno, colpendo varie città.
Il Seicento
1600 – Udine decide di deviare il Torrente Torre spostando il corso a sud di Savorgnano, al fine di preservare le rive dall’erosione. Cividale, che tutela gli interessi di Savorgnano e della Marsura, protesta. Alla fine ci si accorda per concludere l’intervento senza prolungare la deviazione.
1601-08-15 - Inizia l’attività del Seminario di Udine. La sede è posta sul lato nord di Piazza Patriarcato dove, con ulteriori ingrandimenti e ristrutturazione, verrà costruito quello settecentesco, che poi diverrà caserma e dove in seguito, avrà sede il Tribunale.
1603 – Gli ebrei vengono espulsi da Cividale.
1606-08-13 – Viene fondata a Udine l’Accademia degli Sventati.
1615 - Scoppia la guerra di Gradisca. La causa ufficiale è la guerra ai pirati Uscocchi che avevano base a Segna, nel canale della Morlacca, attuale Croazia, tra Fiume e Zara. Ma in realtà vi era un atrito di confine tra Venezia e l’Austria che da tempo ambiva ad uno sbocco sull’Adriatico. I Veneziani quindi assediano Gradisca ma mirano ancha a Gorizia. Oltre a questo fatto d’arme, i pochi scontri non porteranno a nessun risultato decisivo. Si concluderà con la vittoria di principio di Venezia giunta dopo la tregua del 6 novembre 1617 e con il Trattado di Madrid che diverrà operativo il 24 giugno 1618. Gli Uscocchi verranno cacciati da Segna.
1626-07-16 - ç’imperatore Ferdinando II d'Asburgo incorpora nel Sacro Romano Impero, come feudo diretto, la contea di Gorizia con tutti i suoi diritti, onori e privilegi, tanto nel foro civile quanto in quello ecclesiastico. Essa divenne in tal modo contea principesca, membro dell’Impero Germanico e ufficialmente tedesca.
1629 – La carestia “manzioniana” si abbatte anche sulla regione.
1629-1633 –Come nel resto del Nord Italia, in questo periodo nella Repubblica Veneta e così nella provincia del Friuli e nelle terre vicine, scoppia una grave epidemia di peste. Nell’arco del periodo 1630-31 a Venezia registrano 46.000 vittime su 140.000 abitanti e a Verona 33.000 su 54.000 (61%). Pare che nell’Italia settentrionale si registrino 1.100.000 vittime su una popolazione di 4.000.000 di abitanti.
1647-02-26 - L’imperatore Ferdinando III vende a Giovanni Antonio di Eggemberg la fortezza e il capitanato di Gradisca per 315.000 fiorini, creando così una seconda contea principesca, con diritto a prendere parte alla dieta dell’impero. In caso di estinzione della casta la contea sarebbe ritornata agli Asburgo, cosa che avverrà nel 1717.
1690 - I Savorgnan danno inizio alla bonifica ed alle trasformazioni fondiarie di Aquileia.
1694 - Giuglio Quaglio realizza gli affreschi del Monte di Pietà in via Mercatovecchio a Udine, considerati il suo capolavoro.
Il Settecento: la fine di Venezia
L’Ottocento
Il Novecento
Gli anni Duemila